Nasco
sin.
Nascu, nuscu.


Storia:

Il vitigno a bacca bianca Nasco è coltivato in Sardegna da tempo immemorabile. Dall'Acerbi viene denominato "nuscu", dal Moris vitis amabilis o nascu. Il Mameli, in accordo con l'Acerbi, fa derivare il nome del vitigno dal latino muscus, nome dovuto al sentore di muschio recepibile nel vino vecchio di qualche anno, e di cui la voce dialettale nascu sarebbe una corruzione.

nascoPrendendo per buona questa ipotesi, si dovrebbe pensare che il Nasco fosse già presente nell'Isola in epoca romana, o almeno sia stato introdotto proprio dai Romani. Anche la sua diffusione, limitata all'entroterra del porto di Karalis, farebbe pensare che sia arrivato nell'Isola, in tempi molto antichi, tramite questo approdo, alla stregua di qualche altro vitigno caratteristico della Sardegna.

Diffusione:

È diffuso esclusivamente nel Campidano di Cagliari e, in particolare, nel territorio dei comuni di Quartu, Maracalagonis, Dolianova, Selargius, Sinnai, Soleminis.

  caratteristiche sensoriali del vino: il Nasco di Cagliari nella versione dolce Vdt può avere colori che vanno dal giallo paglierino passando per il dorato fino all'ambra scura, odori che spaziano tra note di mandarino e arancio a note di mughetto, erbe officinali, cioccolato al latte, miele , mango. Gusto dolce, sapido, minerale, fresco.  
abbinamenti consigliati: ottimo con i formaggi erborinati, da provare con le sfogliatelle.
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