Teroldego
sin.
Teroldigo, teroldega, teroldico, tirandola.


Storia:

Vitigno simbolo della enologia trentina, dal quale si ricava quello che giustamente viene, da sempre, considerato il "principe" dei vini trentini, titolo che mantiene a tutt'oggi, nonostante i numerosi concorrenti che cercano di insidiarlo.
L'origine del vitigno si perde nella notte dei tempi, anche se alcune caratteristiche biochimiche lo farebbero imparentare al Marzemino, facendolo derivare dalle lontane contrade dell'Asia Minore. E' certo, tuttavia, che l'origine del nome deriva da un toponimo: quella località Teroldeghe, situata nel comune di Mezzolombardo e presente in numerosi atti notarili, fino dal 1480, quando, in un atto di compravendita, si cita un pagamento di "due brente di vino Teroldego".

Indubbiamente più vicina alla leggenda è, invece, la tesi che vuole il nome derivato da Tiroler Cold, l'oro del Tirolo, così come il vino veniva chiamato alla corte di Vienna.

Diffusione:

E' diffuso esclusivamente nell'area denominata Campo Rotaliano, in provincia di Trento, dove sembra sia arrivato dalla vicina provincia di Verona dove, seppur raramente, si trova ancora sotto il nome di teroldico.

 

 

 

 


Foto su gentile concessione dell'Azienda BOLOGNANI Via Stazione, 1 38015 Lavis (TN)
  caratteristiche sensoriali del vino: da questo vitigno si ottiene un vino rosso rubino non molto concentrato. Il profumo è abbastanza intenso e fruttato, con tipici riconoscimenti di lampone e pepe. Morbido e dotato di media struttura, è piacevolmente equilibrato, con tannicità poco accentuata.  
abbinamenti consigliati: si abbina molto bene con carni rosse alla griglia, filetto di bue in crosta o al pepe, lepre in salmì, sella di capriolo, cosciotto di cinghiale al vino rosso e formaggi stagionati.
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